Fig. 1 - mietitrebbiatrice semovente
Le mietitrebbiatrici (fig. 1) sono macchine che, a seconda della testata innestata, eseguono le operazioni di mietitura e di trebbiatura di cereali, di leguminose e similari; sono quindi raccoglitrici mobili destinate alle piante da granella: la macchina separa, pulisce e convoglia la granella raccolta in un serbatoio eliminandone le impurità non desiderate.
Le mietitrebbiatrici possono essere costruite secondo schemi assai diversi, anche se attualmente in Italia seguono tipologie costruttive assai simili e sono generalmente semoventi.
Dal punto di vista operativo, la mietitrebbiatrice è composta da una piattaforma anteriore con funzione di taglio-convogliatore, un apparato trebbiante costituito da battitore e controbattitore, da crivelli e scuotipaglia serviti da correnti d'aria generati da appositi ventilatori per effettuare la separazione delle impurità dal prodotto, da un serbatoio dove viene depositato il prodotto stesso e da un apparato di distribuzione e scarico.
Queste macchine sono normalmente di grosse dimensioni in quanto destinate ad eseguire il lavoro su ampie superfici, per cui devono possedere capacità elevate di produzione, pur essendo utilizzate da un solo operatore che, dalla cabina, conduce la macchina e contemporaneamente segue il corretto andamento della lavorazione.
Una certa diffusione, specialmente nelle zone declive, hanno i modelli "autolivellanti" nei quali, tramite dispositivi azionati da servocomandi idraulici, è possibile mantenere in orizzontale i sistemi di separazione e pulizia del prodotto, anche procedendo su terreni in pendenza.
Prima dell'entrata in vigore della Direttiva Macchine (del gennaio 1995), le Mietitrebbiatrici, come tutte le macchine agricole, dovevano rispettare, in ambito italiano, il DPR 547/55, nonché una circolare del Ministero del lavoro e della previdenza Sociale, la numero 30 del 7 maggio 1980, e la norma UNI 9453, dove erano riportati i requisiti che le mietitrebbiatrici dovevano possedere per essere utilizzabili dai lavoratori.
L'esistenza di questi due diversi ambiti legislativi lascia facilmente dedurre che le mietitrebbiatrici costruite prima della data del 1° gennaio 1995 e quelle prodotte dopo siano costruttivamente diverse, soprattutto per le scelte di sicurezza utilizzate. Tuttavia, le Mietitrebbiatrici risultano macchine di costo elevato rispetto alla media delle macchine agricole e lavorano solo in brevi periodi concentrati dell'annata agraria e svolgono una attività lavorativa particolarmente concentrata per essere ragionevolmente ammortizzate; in sostanza, vengono sfruttate in modo intenso e la loro durata risulta essere proporzionalmente inferiore rispetto ad altri tipi di attrezzature. Da questo ragionamento si può presumere che, tra quelle in circolazione, le mietitrebbie obsolete - ovvero non rispondenti ai requisiti di sicurezza più severi previsti dalle norme tecniche vigenti e dalla Direttiva Macchine - siano ormai una percentuale ridotta.
Le macchine devono essere sempre identificabili per cui è necessaria la presenza di una targhetta di identificazione che riporti il nome del costruttore, il modello e le caratteristiche principali, nel caso di macchine commercializzate per la prima volta dopo la data del 21 settembre 1996 la targhetta deve riportare la marcatura CE e tutte le informazioni a corredo (vedi: INFORMAZIONI UTILI - RIFERIMENTI NORMATIVI - "DIRETTIVA MACCHINE").
Targhetta di identificazione Nome e indirizzo del costruttore Anno di costruzione Modello Matricola.
Fig. 2 - targhetta di identificazione: nome e indirizzo del costruttore, anno di
costruzione, modello e matricola
Inoltre la macchina deve essere dotata del "Manuale d'uso e manutenzione" e di appropriate decalcomanie di sicurezza.
Si tratta degli alberi di trasmissione che permettono di distribuire il moto all'interno della Mietitrebbiatrice. Questi alberi possono trovarsi sia all'interno della struttura della macchina in posizione non raggiungibile da parte dell'operatore, sia in posizione esterna (figg. 3 e 4).
Nel primo caso gli alberi possono essere privi di protezioni, mentre nel secondo caso devono essere protetti in maniera da impedire rischi di impigliamene da parte dell'operatore.
Figg. 3 e 4 - alberi di trasmissione in posizione esterna: raggiungibili dall'operatore, risultano protetti |
Tutti gli organi di trasmissione del moto e della potenza (le catene, le cinghie, i pignoni, gli alberi di trasmissione del moto secondari, le ventole ed i ventilatori) devono essere progettati, costruiti, posizionati e segregati in modo tale da evitare qualsiasi rischio di contatto.
Fig. 5 - cinghie di azionamento battitore, controbattitore, non protette da ripari |
Fig. 6 - cinghie di azionamento scuotipaglia, crivelli, ventilatori non protette da ripari |
Se non è previsto un accesso frequente:
Fig. 7 - riparo fisso | Fig. 8 - sistema di trattenuta |
Se è previsto un accesso frequente, i ripari:
Il riparo, se mobile, deve avere un dispositivo che consenta il blocco durante la sua apertura (es.: martinetto a gas; fig. 10).
Fig. 9 - ripari mobili | Fig. 10 - martinetto a gas che consente il blocco del riparo in posizione aperta |
Il motore (fig. 11) se coperto da un cofano che lo segrega completamente (fig. 12) è protetto, oltre che dal rischio di contatto con parti in movimento - quali ventola di raffreddamento e cinghie di azionamento della ventola stessa e della dinamo - anche dalla polvere generata dalla trebbiatura.
Figg. 11 e 12 - motore della mietitrebbia protetto da riparo mobile, cofano |
Qualora il motore risulti scoperto, occorre predisporre segregazioni e protezioni conformi (es. griglie) degli organi in movimento.
Gli elementi ripiegabili (portelli del cassone di carico - fig. 13; coclea di distribuzione e scarico; barre di taglio; ecc.) devono poter essere bloccati nella posizione di trasporto mediante sistema di blocco meccanico o idraulico.
Fig. 13 - sistema di blocco meccanico dei portelli del cassone di carico ripiegabili
Gli elementi ripiegabili azionati manualmente devono essere muniti di maniglie.
Queste maniglie possono essere parte integrante della macchina, purché siano progettate in maniera idonea e chiaramente identificate.
Apparato di taglio, coclea di alimentazione (fig. 14)
Tra le parti esterne dell'aspo e le parti fisse deve essere rispettata una distanza di sicurezza; in alternativa occorre realizzare ripari (barre distanziatrici).
Fig. 14 - apparato di taglio e coclea di alimentazione
L'aspo abbattitore, nella testata da grano, riso, ecc. (formata da struttura parallelepipeda rotante) presenta un rischio di cesoiamento tra le parti mobili e le parti fisse della testata stessa (fig. 15).
L'aspo abbattitore deve avere le superfici di supporto laterali "piene" (fig. 16).
Fig. 15 - punto cesoiamento tra parti mobili e parti fisse |
Fig. 16 - aspo con superfici di supporto laterali "piene" |
La barra di taglio deve essere provvista, lateralmente e posteriormente, di protezioni (fig. 17) atte, per forma, dimensioni e resistenza, ad evitare che il lavoratore venga a contatto con i punti di presa fra barra falciante e coclea convogliatrice.
La testata di raccolta del mais (fig. 18) deve avere un dispositivo inversore del moto che, al fine di evitare pericolosi contatti con coclea alimentazione ed elevatore a catena, consenta la rimozione automatica degli intasamenti. Se il dispositivo è elettrico, i circuiti - compresi i morsetti di alimentazione - devono essere totalmente isolati.
Il comando del dispositivo inversore deve essere posizionato lontano dalla zone pericolose (ad es.: in prossimità della postazione di guida).
Gli schermi orientabili verso l'alto devono potersi sostenere in posizione aperta da soli.
Devono essere presenti sul manuale richiami ed avvertenze indicanti i punti pericolosi che non possono essere protetti, per ragioni funzionali, nella zona degli organi di alimentazione.
Fig. 17 - protezioni posteriori e laterali barra di taglio |
Fig. 18 - carter di protezione barra di taglio tradizionale da mais |
Le pareti di protezione del trinciastocchi devono essere chiuse.
La coclea di alimentazione deve essere protetta contro i contatti involontari per mezzo dei ripari fissi (fig. 19).
Fig. 19 - coclea protetta
SERBATOIO DELLA GRANELLA
Il serbatoio della granella deve poter essere pulito senza che sia necessario entrarvi; ad esempio attraverso un sistema autosvuotante e autopulente (fig. 20).
Fig. 20 - coclee di distribuzione e di scarico | Fig. 21 - sportellino di controllo dall'esterno |
Le operazioni di prelievo campioni e controllo riempimento devono poter essere effettuate dall'esterno del serbatoio della granella (fig. 21); ad esempio dalla piattaforma di accesso al posto di guida.
Deve essere possibile leggere il livello di riempimento del serbatoio (fig. 22).
In alternativa possono essere installati dei dispositivi elettronici di rilevazione automatica del livello di riempimento del cassone della granella (fig. 23).
Fig. 22 - oblò di controllo del livello di riempimento del serbatoio granella |
Fig. 23 - dispositivo elettronico di rilevazione livello riempimento del cassone |
Devono essere previsti dei ripari fissi per prevenire l'accesso al serbatoio della granella e ai punti pericolosi.
Qualora sia previsto un accesso frequente (ad esempio per eseguire la regolazione o la manutenzione) devono essere utilizzati dei ripari che restino collegati alla macchina (fig. 24), per esempio per mezzo di cerniere, e che una volta aperti si richiudano automaticamente senza l'ausilio di attrezzi.
I ripari aperti devono rimanere in tale posizione bloccata automaticamente.
Fig. 24 - sportello richiudibile di accesso al cassone | Fig. 25 - protezioni fissa della coclee |
La coclea di distribuzione (fig. 25 e 26) e la coclea di scarico devono essere protette contro i contatti involontari, per mezzo di ripari fissi.
All'interno del serbatoio, gli schermi esistenti per il funzionamento della coclea di scarico possono fungere da protezione contro contatti involontari. In mancanza di essi, deve essere previsto uno schermo supplementare. In tal caso devono essere forniti dei ripari interbloccati.
Fig. 26 - protezione della coclea di scarico
In prossimità delle aperture del serbatoio devono essere presenti figure (fig. 27) indicanti i pericoli presenti all'interno del serbatoio; ad esempio, il pericolo di caduta nel vano o di contatto con le coclee, durante l'eliminazione degli intasamenti, durante la manutenzione e la pulizia del serbatoio, come pure durante il prelevamento dei campioni di granella.
Fig. 27 - segnalazione di pericoli presenti all'interno del serbatoio |
Fig. 28 - apertura del serbatoio da piattaforma di accesso al posto di guida |
Deve essere possibile aprire le aperture del serbatoio della granella senza salire sulla pedana di servizio posta al di sopra del serbatoio stesso; una soluzione efficace è quella di un sistema di leve che consentono di aprire il vano serbatoio granella dalla piattaforma di accesso al posto di guida (fig. 28).
Trincia spargitore di paglia
Esiste un evidente pericolo di contatto con organi rotanti e di lancio di oggetti; occorre quindi rimanere a distanza dal meccanismo (fig. 29).
Fig. 29 - trincia-spargi paglia non protetti
Il trinciapaglia e lo spargitore di paglia devono essere disinseriti simultaneamente con il gruppo trebbiante.
Se il comando è separato (fig. 30), proteggerlo contro gli urti accidentali.
Fig. 30 - pulsante ad inserimento a doppia azione
Realizzare delle protezioni in grado di riparare anche lateralmente gli organi taglienti di distribuzione, anche quando essi sono fermi.
Protezione contro il contatto con parti calde
A meno che le fonti di calore non siano segregate in punti non raggiungibili, occorre prevedere griglie o reti metalliche di protezione posizionate ad adeguata distanza, in modo da evitare che si surriscaldino (fig. 31).
Fig. 31 - tubi da scarico in posizione non raggiungibile
Avviamento e arresto del motore
Quando è utilizzato un dispositivo di avviamento elettrico, deve essere evitato un azionamento non autorizzato del dispositivo di avviamento. Le possibili soluzioni sono:
Fig. 32 - avviamento a chiave di accensione
L'arresto del motore non deve richiedere un'azione manuale mantenuta.
Quando il dispositivo è nella posizione di "off" o "stop", il motore non può essere riavviato, a meno che il dispositivo non sia stato ripristinato. (fig. 32)
Quando è inserita la trasmissione, l'avviamento del motore non deve essere possibile | In caso di MTS con trasmissione meccanica è possibile installare un elettro-interrutore sulla frizione in modo da consentire l'avviamento solo a frizione abbassata. In caso di trasmissione idrostatica deve essere installato un relè sul joystick |
Comandi manuali
I comandi manuali devono essere posizionati in posizione sicura, risultare protetti contro l'azionamento accidentale, essere chiaramente identificabili e posti al di fuori di zone a rischio. (fig. 33)
Fig. 33 - comandi chiaramente identificabili | Fig. 34 - identificazione funzione comandi |
Occorre identificare la funzione dei comandi manuali (fig. 34) attraverso specifici segni grafici
Comandi idraulici
Attorno alle leve dei comandi idraulici non dotati di doppio azionamento e che possono essere urtati accidentalmente, deve essere presente una protezione, collocata nella zona sovrastante o laterale alle leve del distributore idraulico (fig. 35).
Fig. 35 - protezione delle leve di comando contro gli urti accidentali |
Fig. 36 - quadro dei comandi posto di guida |
Per quanto possibile, occorre garantire l'azionamento dei comandi della macchina dal posto di guida (fig. 36).
I comandi di azionamento della barra di taglio e dell'aspo abbattitore devono poter essere inseriti senza manovra intenzionale.
Il comando di azionamento della testata di raccolta deve essere progettato in modo tale da renderne impossibile il reinserimento senza una manovra intenzionale.
Il pulsante può essere dotato di relè e di sistema a doppio inserimento con "riarmamento" (ovvero: quando si disinserisce, occorre una doppia azione per riarmarlo - fig. 37).
Fig. 37 - inserimento a doppia azione
Sulle macchine che non possono essere modificate perché carenti di trasmissioni elettroidrauliche, occorre almeno installare un dispositivo che eviti l'azionamento accidentale dei comandi.
Deve essere previsto un dispositivo inversore del moto dell'apparato di alimentazione, al fine di ridurre i pericoli legati al funzionamento che possono sorgere (ad esempio: quando si rimuovono gli intasamenti tra la coclea di alimentazione e la piattaforma di taglio/testata pettinatrice). Se questo dispositivo è elettrico, i circuiti - compresi i morsetti di alimentazione - devono essere completamente isolati.
Componenti ed accessori idraulici
Le tubazioni ubicate in posizione tale da costituire, in caso di rottura, un rischio per l'operatore, devono essere protette con opportune guaine.
Le tubazioni
Devono essere installate sulla macchina in modo da evitare abrasioni o schiacciamento che possano deteriorarli (figg. 38 e 39).
Fig. 38 - tubi idraulici non supportati | Fig. 39 - supporto per tubi idraulici scollegati |
Serbatoio del carburante e fluidi di servizio
Se le aperture di riempimento del serbatoio del carburante e/o quella per il riempimento, lo scarico ed il recupero dei fluidi di servizio (quali l'olio del motore e i liquidi di raffreddamento) sono situate a oltre 1500 mm (fig. 40), deve essere presente una piattaforma di accesso; in alternativa, dotare la macchina di scala portatile.
Fig. 40 - piattaforma di accesso al serbatoio dell'olio | Fig. 41 - serbatoio del carburante |
Il serbatoio del carburante deve essere in buono stato di conservazione (fig. 41); provvedere alla sua manutenzione e sostituirlo se presenta parti non in grado di resistere alla corrosione.
Il tappo del serbatoio deve essere a tenuta (fig. 42); provvedere eventualmente alla sua sostituzione o a quella delle guarnizioni.
Fig. 42 - tappo a tenuta | Fig. 43 - tappo con catenella |
Per garantirne la trattenuta, collegare il tappo del serbatoio con il serbatoio o il supporto dello stesso con una catenella (fig. 43).
Nel caso in cui possano venire a contatto con superfici metalliche potenzialmente abrasive, i cavi elettrici devono essere protetti; inoltre devono poter resistere ai contatti con il lubrificante o il carburante, o essere protetti contro queste sostanze.
I cavi devono essere posizionati in maniera tale che nessuna loro porzione sia in contatto con il sistema di scarico, le parti mobili o gli spigoli vivi (fig. 44).
Fig. 44 - cavi posizionati eraggruppati adeguatamente | Fig. 45 - presenza di fusibili contro il sovraccarico |
In tutti i circuiti elettrici, ad eccezione del circuito di avviamento e dell'impianto di accensione ad alta tensione, devono essere installati fusibili o altri dispositivi di protezione contro il sovraccarico (fig. 45).
La distribuzione di tali dispositivi in questi circuiti deve impedire la possibilità di neutralizzare contemporaneamente tutti i sistemi di avvertimento.
La batteria deve essere bloccata, per rimanere nella sua sede anche se la macchina si ribalta.
Nel caso la batteria sia ubicata a più di 1500 mm da terra (fig. 46), prevedere una piattaforma o dotare la macchina di scala portatile.
Fig. 46 - batteria bloccata e protetta nella sua sede | Fig. 47 - interruttore di scollegamento massa batteria |
Proteggere i morsetti con cuffie in plastica o gomma, dispositivi isolanti.
Prevedere un interruttore tra la massa e la batteria (fig. 47), che può essere accessibile da terra o dalla piattaforma; ovvero una connessione tra la massa e la batteria che possa essere smontata senza l'ausilio di utensili.
Le mietitrebbiatrici sono macchine molto grandi e pesanti, con una buona superficie di appoggio.
Per le mietitrebbie che operano in pianura, il rischio ribaltamento è abbastanza limitato, (anche se non lo si può mai escludere), mentre per quelle che operano in collina e montagna il livello di rischio è maggiore. In condizioni di pendenza, vengono impiegate mietitrebbie autolivellanti, che però devono essere condotte da personale particolarmente addestrato e seguendo le precauzioni previste dalla buona tecnica e corretto utilizzo (vedi anche comportamento corretto nel capitolo trattrice relativo al ribaltamento). Alla macchina va quindi apportata una regolare manutenzione e messa a punto dei dispositivi di autolivellamento e di sicurezza.
In caso di ribaltamento, la cabina è in genere posizionata in un punto protetto dalla struttura stessa della macchina; tuttavia deve essere comunque valutata caso per caso la situazione specifica. La macchina deve essere munita di struttura di protezione in caso di ribaltamento, che deve garantire al conducente un adeguato volume limite di deformazione (DLV) e il sedile deve portare una cintura di sicurezza o dispositivo equivalente.
Nello specifico, per le trebbiatrici autolivellanti, deve essere presente un dispositivo che rilevi l'inclinazione su tutti i lati; il dispositivo deve segnalare all'operatore il superamento dei limiti di sicurezza, oppure deve essere in grado di livellare - attraverso il controllo automatico dei cilindri idraulici di livellamento - il mantenimento dell'assetto in piano della macchina.
Accesso al posto di guida
Devono essere presenti idonei accessi alle postazioni di servizio e posto di guida con scale, piattaforme, parapetti, corrimano e maniglie.
Fig. 48 - scala di accesso al posto di guida protetta dalle possibili
interferenze con la ruota
Deve essere impedito qualsiasi contatto involontario tra i piedi e le parti in movimento delle ruote (fig. 48).
Se la parte inferiore dei mezzi d'accesso è situata in linea e immediatamente in avanti rispetto ad una ruota, deve essere prevista un ringhiera di fianco alla ruota, in modo tale da rendere più sicuro l'accesso di una persona quando sale a bordo e, allo stesso tempo, impedirne la caduta sotto la ruota.
Ogni gradino deve avere una superficie antisdrucciolevole e un arresto laterale su ciascun lato; Il primo gradino può essere dotato di collegamento in gomma se interferisce con il terreno (fig. 49).
Fig. 49 - collegamento in gomma del primo gradino | Fig. 50 - scaletta di accesso con corrimano |
Nei mezzi d'accesso, occorre verificare la presenza di corrimano o di maniglie, in modo tale che l'operatore possa avere sempre tre punti di contatto (fig. 50).
Piattaforme di servizio
Devono:
Fig. 51 - piattaforma con piano antidrucciolevole | Fig. 52 - piattaforma con parapetto |
Le parti fisse della macchina che assicurino una protezione almeno pari a quella di un arresto al piede o di un parapetto, e che non presentino altri pericoli (quali spigoli vivi, superfici calde ecc.), possono essere considerate soddisfacenti ai suddetti requisiti (fig. 53).
Fig. 53 - parti fisse della macchina che fungono da parapetto
Se sono previste piattaforme di accesso e/o di lavoro per gli operatori, o per il carico dei materiali, durante il funzionamento della macchina l'accesso deve essere impedito per mezzo di una catena o di una barra.
Accesso alle zone di manutenzione e di riparazione
Se vi è presenza di mezzi di accesso alle zone di manutenzione e di riparazione (es.: scalette di accesso al vano motore, al serbatoio di recupero olio, al cassone della granella), anch'essi devono risultare protetti e sicuri (fig. 54).
Fig. 54 - scala di accesso (conforme) al vano motore
Poiché le zone di manutenzione sono spesso situate in alto (es.: vano motore, filtri polveri, serbatoi di carico), esse devono garantire la sicurezza per quanto riguarda il pericolo di caduta dall'alto per scivolamento dell'operatore e devono avere una superficie antisdrucciolevole (figg. 55-56)
Fig. 55 - piattaforma di servizio protetta | Fig. 56 - bande adesive antisdrucciolevoli |
Cabina
Nelle mietitrebbie dotate di cabina, la porta, se aperta, deve rimanere bloccata in tale posizione anche durante il funzionamento della macchina.
Deve essere presente un dispositivo di blocco in grado di trattenere la porta, quando essa viene aperta (figg. 57 e 58).
Se ci sono punti di cesoiamento e schiacciamento al posto di guida e di lavoro per l'operatore (raggiungibili da mani e piedi) prevedere sistemi di protezione adeguati o pittogrammi di avvertimento.
Fig. 57 - martinetto a gas | Fig. 58 - uscita di sicurezza |
Nella cabina deve essere presente un'uscita di sicurezza che non sia posta sullo stesso lato dell'entrata, identificata con apposito pittogramma (fig. 59).
Fig. 59 - indicazione uscita di sicurezza
I bordi esterni delle uscite di sicurezza non devono presentare pericoli durante l'uscita.
Utilizzare un'altra parte della cabina come uscita di sicurezza (es.: vetro laterale, aperture sul tetto, ecc.), purché possa essere aperta rapidamente (es.: martello speciale per vetro temperato, vetro girevole, ecc.).
Collegamento mietitrebbiatrice - dispositivi di raccolta intercambiabili su carrello portabarra - stabilità
Prevedere un piede di appoggio in grado di supportare la barra di traino della testata (fig. 60).
I dispositivi di raccolta intercambiabili devono poter essere collegati, scollegati e caricati/scaricati da un rimorchio per il trasporto, da un solo operatore.
Fissare il piede di appoggio alla macchina. Se staccabile, occorre allora provvedere al suo immagazzinamento sulla macchina.
Se, durante il funzionamento del dispositivo di supporto, non è possibile evitare la presenza di punti di cesoiamento e di schiacciamento, prevedere uno specifico pittogramma che ne indichi il rischio.
Fig. 60 - piede di appoggio con pittogramma
Il carrello deve essere dotato di freno di stazionamento o di cunei di blocco.
Quando i dispositivi di raccolta intercambiabili vengono immagazzinati, è necessario accertarsi sempre che siano posizionati e bloccati in modo sicuro per evitare movimenti accidentali e ribaltamenti, con possibili conseguenze anche gravi per le persone o cose presenti nelle vicinanze.
Prevedere alloggiamenti e blocchi per cunei e piedi di appoggio (fig. 61).
Fig. 61 - cuneo di blocco nel proprio alloggiamento su carrello porta barra
Prevedere spine di sicurezza che vanno collegate al perno tramite un filo di plastica, di gomma o una catenella.
Un avvisatore acustico presente sulla mietitrebbiatrice deve mettersi in funzione automaticamente in caso di retromarcia.
Se è previsto che il carrello portabarra venga trainato dalla stessa mietitrebbiatrice, una volta effettuato il carico e l'aggancio dovrà essere applicato al carrello il prescritto sistema di duplicazione delle segnalazioni visive e dei dispositivi di illuminazione della mietitrebbiatrice.
Stabilità a riposo
La mietitrebbia deve essere dotata di freno di stazionamento.
La mietitrebbia deve avere a bordo cunei di blocco da utilizzare (fig. 62) durante lo stazionamento della macchina; tali cunei devono essere opportunamente alloggiati.
Fig. 62 - indicazione alloggiamento cunei di blocco su mietitrebbia
Traino e sollevamento della macchina
Per sollevare e movimentare la macchina devono essere utilizzati appositi ganci di traino (fig. 63) e punti dove applicare i martinetti del sollevatore; essi devono essere segnalati sul manuale d'istruzioni e sulla macchina tramite appositi pittogrammi.
Fig. 63 - appositi punti di sollevamento e ganci di traino non segnalati da pittogramma
Visibilità
La posizione del posto dell'operatore deve assicurare una visibilità sufficiente sulla zona di lavoro della macchina, per consentire di guidare quest'ultima in sicurezza.
Deve essere presente uno specchietto retrovisore (fig. 64) su ciascun lato della macchina, regolabile dalla piattaforma. I retrovisori devono fornire un'immagine chiara dell'altezza totale della parte posteriore della macchina.
In retromarcia deve mettersi in funzione automaticamente un avvisatore acustico.
Devono essere forniti dei mezzi di assistenza quali dispositivi ad ultrasuoni/videocamere per rimediare ad un'insufficiente visibilità diretta.
Fig. 64 - specchietto retrovisore | Fig. 65 - il tergicristallo consente di mantenere una buona visibilità al posto di guida |
Quando il posto dell'operatore è equipaggiato di una cabina, il parabrezza deve essere munito di tergicristallo (fig. 65). Mantenere sempre efficiente, e in caso sostituire, la spazzola tergivetro.
Vicino al posto di guida, ed in prossimità del vano motore della mietitrebbia, deve essere disponibile un estintore portatile per gli incendi di Classe A e B utilizzabile anche su parti elettriche in tensione. (fig. 66)
Fig. 66 - collocazione estintore
Dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione
La macchina deve essere munita dei seguenti dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione (figg. 67 e 68):
Sono inoltre facoltativi: Proiettori abbaglianti; Proiettori fendinebbia; Luci di stazionamento; Proiettori di lavoro.
Fig. 67 - dispositivi di segnalazione visiva anteriori | Fig. 68 - dispositivi di segnalazione visiva posteriori |
Per le attrezzature di lavoro per le quali è previsto un uso notturno, o in luoghi bui, il datore di lavoro deve provvedere ad incorporare un dispositivo di illuminazione adeguato al lavoro da svolgere, al fine di garantire una sufficiente sicurezza dei lavoratori.
Le mietitrebbia sono generalmente macchine agricole eccezionali per ingombro (larghezza > 2,55 m) e a volte anche per massa. Oltre alla richiesta di autorizzazione per la circolazione stradale come macchina agricola eccezionale presentata all'Ente titolare della stessa (Province, ANAS, ecc.), occorre dotare la macchina di segnalazione luminosa lampeggiante (fig. 69), collocandola nei punti più alti e ben visibili, e di apposito pannello retroriflettente (500x500 mm) (fig. 70) posizionato nella parte posteriore.
Fig. 69 - dispositivo di segnalazione luminosa lampeggiante |
Fig. 70 - pannello retroriflettente per macchine operatrici eccezionali |
Durante la circolazione stradale effettuata con barra montata, quest'ultima (es.: testata da mais) deve essere dotata di apposita barra di protezione. (fig. 71)
Fig. 71 - barra di protezione per testata da mais
Leggere ed osservare attentamente quanto indicato sul libretto d'uso e di manutenzione fornito dal costruttore ed effettuare l'ordinaria manutenzione. | |
Pericolo di impigliamento e di trascinamento con albero cardanico in rotazione. Non usare albero cardanico e prese di forza senza protezioni o con protezioni in cattive condizioni Rispettare il senso di rotazione ed il numero dei giri. |
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Pericolo di contatto con linee elettriche aeree. Prestare attenzione, quando si usa il braccio di carico della granella. |
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Pericolo di investimento.
Usare sempre i supporti per assicurare la stabilità quando la macchina è parcheggiata. |
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Attenzione alle inerzie degli organi in movimento. Nel caso di necessità di intervento sulla macchina, le coclee devono essere ferme, il motore spento e la chiave disinserita. |
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Pericolo di pizzicamento tra parti fisse e mobili della macchina e la presenza di coclee. Prestare particolari precauzioni in caso di accesso all'interno del cassone per la manutenzione. |
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Pericolo di ustioni. Prestare attenzione e stare lontani dalle superfici calde (motore, collettore di scarico dei gas, ... .) |
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Far verificare ogni sei mesi lo stato di carica e di funzionalità degli estintori che devono trovarsi a bordo. | |
Pericolo di ribaltamento
- non affrontare le curve in velocità - non operare con velocità eccessive - non seguire le linee di livello su terreno in pendenza - evitare di fare svolte a valle (sempre a monte) - non operare in condizioni di eccessiva pendenza o di condizioni critiche del terreno. |
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Non lasciare la macchina incustodita con le chiavi inserite nel quadro di accensione. Stazionando sul campo, appoggiare sul terreno la testata della macchina e spegnere il motore lasciando inserita la marcia, azionare il freno a mano prima di scendere togliere la chiave di avviamento dal cruscotto e chiudere a chiave la porta di accesso al posto di guida. |
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Pericolo di investimento dovuto a caduta di parti della macchina sollevate. Non sostare durante la manutenzione al di sotto della testata alzata, senza avere inserito le barre di blocco alle cerniere. |
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Pericolo di proiezione di liquidi in pressione. Adottare le precauzioni ed il rispetto dei tempi di manutenzione e sostituzione dei tubi idraulici secondo le indicazioni previste dal manuale di uso e manutenzione. |
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Pericolo di contatto con la barra di taglio. Mantenersi alla larga. |
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Pericolo di trascinamento e contatto con cinghie di trasmissione ed ingranaggi. Non rimuovere i carter ed i ripari di protezione, e ripristinarli dopo la regolazione e la manutenzione. |
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Pericolo lancio di materiale. Stare alla larga dai punti di possibile lancio di oggetti e mantenere le protezioni della macchina integre. |
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Pericolo di caduta Non sostare sulle piattaforme di servizio durante l'avanzamento. | |
Pericolo di schiacciamento nelle fasi di attacco e distacco delle attrezzature o
parti di macchina. Evitare di sostare nella zona di collegamento. |
Inoltre:
INDICAZIONI SPECIFICHE PER LE MIETITREBBIATRICI AUTOLIVELLANTI:
Protezione obbligatoria del corpo | Guanti di protezione obbligatoria | Calzatura di sicurezza obbligatoria | Protezione obbligatoria dell'udito | Utilizzo di imbragatura |
D.Lgs 09/04/2008 n. 81 | Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Testo Unico. |
D.P.R. 27/04/1955 n. 547 | Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. (ABROGATO) |
D.P.R. 19/03/1956 n. 303 | Norme generali per l'igiene del lavoro. (ABROGATO) |
Decreto Legislativo, 27 gennaio 2010, n. 17 |
D.P.R. 24/07/1996 n. 459 Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine. (ABROGATO) Attuazione della direttiva 2006/42/CE, Macchine (Direttiva Macchine Italiana) |
Direttiva 2006/42CE |
Direttiva 98/37/CE Direttiva Macchine: Sicurezza generale delle Macchine. Direttiva che ha abrogato con decorrenza dal 12 agosto 1998 le Direttive 89/392, 91/368, 93/44, 93/68 (relativamente alla modificazione della Direttiva 89/392). Direttiva del 22 giugno 1998 G.U. L. 207 del 23 luglio 1998. (ABROGATA) Nuova Direttiva Macchine |
D.Lgs 19/08/2005 n. 187 | Attuazione della direttiva 2002/44/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. (ABROGATO) |
D.Lgs 19/09/1994 n. 626 e successive modifiche ed integrazioni | Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. (ABROGATO) |
D.Lgs 19/03/1996 n. 242 | Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626. (ABROGATO) |
D.Lgs 15/08/1991 n. 277 | Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7 della legge 30 luglio 1990, n. 212. (ABROGATO) |
D.Lgs 10/04/2006, n. 195 | Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativamente all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dal rumore. (ABROGATO) |
D.Lgs 04/12/1992 n. 475 | Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale. |
D.Lgs 04/08/99 n. 359 | Attuazione della direttiva 95/63/CE che modifica la direttiva 89/655/CEE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e salute per l'uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori. (ABROGATO) |
Circolare MLPS 07/05/1980 n. 30 | Settore agricolo - Macchine mietitrebbiatrici. (ABROGATA) |
D.Lgs 02/01/1997 n. 10 | Attuazione delle direttive 93/68/CEE, 93/95/CEE e 96/58/CE relative ai dispositivi di protezione individuale. |
Direttiva 2004/108/CE |
D.Lgs 12/11/1996 n. 615
Compatibilità elettromagnetica. Recepimento Direttiva 89/336/CEE. (ABROGATA) Direttiva compatibilità elettromagnetica |
D.Lgs 30/04/1992 n. 285 | Il Nuovo codice della strada. |
D.P.R. 16/12/1992 n. 495 | Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della Strada. |
UNI EN ISO 12100:2010 |
UNI EN 292-1:1992 Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi
generali di progettazione - Terminologia, metodologia di base. (RITIRATA
E SOSTITUITA) Sicurezza del macchinario - Principi generali di progettazione - Valutazione del rischio e riduzione del rischio sostituisce la vecchia UNI EN 292-2:1992 |
UNI EN ISO 13857:2008 |
UNI EN 294:1993
Sicurezza del macchinario agricolo - Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori. (RITIRATA E SOSTITUITA) Sicurezza del macchinario - Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori |
UNI EN ISO 4254-7:2010 |
UNI EN 632:1997 Macchine agricole - Mietitrebbiatrici e macchine per la raccolta
del foraggio - Sicurezza. (RITIRATA E SOSTITUITA)
Macchine agricole - Sicurezza - Parte 7: Mietitrebbiatrici, falcia-trincia- caricatrici di foraggio e raccoglitrici di cotone |
UNI 9453:1989 | Macchine agricole - Mietitrebbiatrici - Prescrizioni costruttive e di sicurezza. (RITIRATA) |
UNI EN ISO 4413:2012 |
UNI EN 982:1997
Sicurezza del macchinario - Requisiti di sicurezza relativi a sistemi e loro componenti per trasmissioni oleoidrauliche e pneumatiche - Oleoidraulica. (RITIRATA E SOSTITUITA) Oleoidraulica - Regole generali e requisiti di sicurezza per i sistemi e i loro componenti. |
UNI EN ISO 4254.1:2010 |
UNI EN 1553:2001
Macchine agricole - Macchine agricole semoventi, portate, semiportate e trainate - Requisiti comuni di sicurezza. (RITIRATA E SOSTITUITA) Macchine agricole - Sicurezza - Parte 1: Requisiti generali |
ISO 3767/1-5:1991-2000 | Trattrici, macchine agricole e forestali, macchine a motore da giardinaggio - Segni grafici per i comandi dell'operatore ed altri indicatori. |
ISO 11684:1995 | Trattrici, macchine agricole e forestali, macchine a motore da giardinaggio - Segni grafici per la sicurezza e pittogrammi di segnalazione dei pericoli - Principi generali. |