DESCRIZIONE GENERALE


Fig. 1 - carro spandiliquame

I carri spandiliquame vengono impiegati per la distribuzione dei concimi organici liquidi (comunemente denominati liquami - fig. 1), sono costituiti da un telaio rimorchio a uno o più assi sul quale è installata una cisterna ed un apparato di regolazione, messa in pressione e distribuzione.

Le principali caratteristiche costruttive sono essenzialmente riconducibili alle modalità con le quali viene messo in pressione il liquame, operazione che può avvenire, in sintesi:

  • per immissione o aspirazione di aria nel serbatoio (spandiliquame con serbatoi in pressione - per effetto della depressione generata da una pompa esterna, aspira i liquami per il carico; sempre per effetto della differenza di pressione generata dalla pompa nel serbatoio, effettua lo scarico del prodotto, consentendone lo spandimento).

Per effetto di queste continue sollecitazioni di pressione e depressione, diverse da quella atmosferica, esiste il rischio di scoppio, esplosione o deformazione/implosione della cisterna; pertanto i serbatoi sono soggetti ad una normativa del tutto particolare.

Sono previsti omologazioni e relativi collaudi del serbatoio e del depressore; gli esiti favorevoli devono essere annotati su apposito libretto.

Sono prescritte l'omologazione, l'immatricolazione e la presenza di un impianto frenante e di un occhione omologato ai fini della circolazione stradale.

Gli estremi devono risultare dalla carta di circolazione, il cui rilascio è subordinato all'esecuzione dei collaudi del serbatoio, della pompa e del depressore, collaudi che sono effettuati presso il Centro Prove Autoveicoli della Motorizzazione Civile.

Anche queste macchine immesse in commercio dopo il 21/09/96 hanno l'obbligo della marcatura CE e il rispetto della conformità.

La pompa per l'aria, collegata con il serbatoio per mezzo di una valvola di "troppo pieno", è in grado di interrompere l'estrazione dell'aria quando il liquame nel serbatoio oltrepassa il livello di sicurezza. Inoltre, sempre per impedire che il liquame venga in contatto con la pompa dell'aria, può essere inserito, tra questa e la valvola del "troppo pieno", un sifone di sicurezza.

Queste macchine sono oggi le più diffuse, funzionano a pressioni e depressioni, raggiunte peraltro solo in brevi periodi del loro funzionamento, hanno un limitato numero di parti in movimento a diretto contatto con il liquame e conseguentemente limitata corrosione dei materiali.

  • per azione diretta con liquido, per mezzo di pompe volumetriche o centrifughe, negli spandiliquame con serbatoio a pressione atmosferica, costituiti da una pompa centrifuga di tipo aperto o semiaperto, che ha la funzione di mettere in pressione il liquido e di avviarlo verso il sistema di distribuzione posto nella parte posteriore della macchina. Tali macchine risultano generalmente sprovviste di sistemi per la ripresa del liquame; il riempimento del serbatoio avviene di conseguenza per mezzo di un'apposita pompa a turbina. Il serbatoio di queste macchine ha pertanto la sola funzione di contenimento del liquame e non subisce variazioni di pressione rispetto all'esterno. Ciò rende possibile l'utilizzo in sicurezza di materiali di minor spessore, il che comporta, rispetto ai serbatoi in pressione, una sensibile riduzione sia della massa a vuoto della macchina, sia del suo costo. Per contro tale sistema è caratterizzato da maggiore usura e da pericoli di intasamento.

Dal punto di vista tecnico, l'evoluzione delle macchine è orientata verso:

  • elevate capacità di carico
  • incremento della larghezza di lavoro
  • migliore uniformità di distribuzione
  • adeguamento delle macchine ai vincoli imposti per la tutela dell'ambiente, con particolare riferimento al contenimento delle emissioni di odori.

Per quanto riguarda il sistema di distribuzione, quello maggiormente in uso è quello "superficiale", chesi avvale di un piatto deviatore del getto. Si tratta di una soluzione caratterizzata da notevole semplicità costruttiva e da un limitato numero di componenti a diretto contatto con il liquame. D'altro canto, tuttavia, comporta notevoli problemi operativi legati essenzialmente a:

  • elevata polverizzazione del getto, con conseguenti considerevoli emissioni di odori, fenomeni di deriva e scarsa uniformità di distribuzione
  • limitata larghezza di lavoro
  • insufficiente uniformità di distribuzione trasversale. Sotto questo aspetto, i migliori risultati si ottengono quando la superficie del deflettore è leggermente concava, a condizione, però, che il getto colpisca il deflettore esattamente nella sua parte centrale. Risulta quindi indispensabile una corretta regolazione e manutenzione del sistema, in quanto anche minimi errori di posizionamento, piccole incrostazioni o lesioni della superficie del deflettore, possono portare ad asimmetrie del diagramma di distribuzione.

Per ovviare ai problemi illustrati, negli ultimi anni si è fatto ricorso a soluzioni più innovative, con sistemi di distribuzione:

  • a getto oscillante
  • a piatto deviatore oscillante
  • a barra con getti deviati
     
Fig. 2 - spandiliquame a barra con getti deviati       Fig. 3 - spandiliquame a tubi flessibili aduttori

In alternativa, si fa ricorso alla distribuzione con interramento del liquame; tra i vantaggi di questa lavorazione, annoveriamo:

  • maggior controllo degli odori
  • migliore utilizzo degli elementi nutritivi (riduzione delle perdite di azoto ammoniacale)
  • riduzione della contaminazione della parte aerea della coltura e conseguente riduzione dello sviluppo di microrganismi patogeni
  • eliminazione dei rischi di scorrimento superficiale del liquame e di contaminazione delle acque superficiali
  • miglioramento delle condizioni fisiche del suolo
  • possibilità di distribuire il liquame anche in prossimità dei centri abitati.

Per contro, gli svantaggi legati a tale tecnica sono essenzialmente dovuti a:

  • maggiore complessità dell'operazione di distribuzione dei liquami ed incremento dei costi energetici ad essa connessi
  • possibile danneggiamento della cotica erbosa per azione dei denti assolcatori
  • risposta disomogenea della coltura alla concimazione in seguito alla localizzazione degli elementi nutritivi
  • impraticabilità del terreno per un certo periodo dopo la distribuzione
  • maggiori slittamenti e difficoltà di guida del trattore in eventuali successive lavorazioni del terreno.

La distribuzione del liquame avviene direttamente nello strato coltivato del terreno, grazie all'ausilio di utensili fissi o rotanti.

     
Fig. 4 - distribuzione ad interramento       Fig. 5 - particolare del distributore

 

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RISCHI

I principali rischi di queste macchine sono:

  • contatto, impigliamento, trascinamento, avvolgimento presa di forza albero cardanico
  • ribaltamento o impennamento del mezzo - instabilità dovuta al movimento dei liquidi presenti all'interno del serbatoio
  • esplosione o implosione della cisterna o di accessori (l'esplosione può avvenire per la fermentazione del contenuto, il cattivo funzionamento delle valvole di sfiato, le continue sollecitazioni di pressioni e le depressioni del serbatoio)
  • contatto accidentale con le linee elettriche per le macchine nelle quali l'altezza del braccio di riempimento o del braccio di iniezione e spargimento può superare i 4 m
  • inalazione di gas e soffocamento all'interno del serbatoio (entrare solo con le dovute precauzioni)
  • schiacciamento durante le fasi di attacco e di distacco alla trattrice
  • scivolamenti e cadute dalle postazioni di servizio durante il carico della cisterna
  • investimento di persone durante le operazioni di manovra
  • investimento di materiale organico lanciato dalla macchina
  • contatto con deiezioni animali e sostanza organica che comporta rischi di natura biologica

 

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INDICAZIONI TECNICHE

Identificazione della macchina

Le macchine devono essere sempre identificabili per cui è necessaria la presenza di una targhetta di identificazione che riporti il nome del costruttore, il modello e le caratteristiche principali, nel caso di macchine commercializzate per la prima volta dopo la data del 21 settembre 1996 la targhetta deve riportare la marcatura CE e tutte le informazioni a corredo (vedi: INFORMAZIONI UTILI - RIFERIMENTI NORMATIVI - "DIRETTIVA MACCHINE").

     
Figg. 6 e 7 - targhette di identificazione: nome e indirizzo del costruttore, anno di costruzione, modello e matricola

Nel caso degli spandiletame è presente anche una targhetta di identificazione del serbatoio dove è punzonato il numero di omologazione (il serbatoio per effetto della pressione e depressione che si verifica all'interno per il suo svuotamento e riempimento è soggetto a verifiche periodiche di controllo).

Inoltre la macchina deve essere dotata del "Manuale d'uso e manutenzione" e di appropriate decalcomanie di sicurezza.

 

1. Trasmissione del moto - Presa di potenza - Albero cardanico (vedi anche "Indicazioni tecniche comuni")

Il giunto cardanico che riceve coppia dalla trattrice deve essere completamente protetto da guaine in materiale plastico in grado di coprire le parti salienti del giunto, compresi gli snodi esterni sia all'albero della presa di forza che eroga potenza, che a quello della macchina che la riceve (fig. 8).


Fig. 8 - sezione albero cardanico completo di protezioni

La protezione della presa di forza della macchina si deve integrare e sovrapporre con la copertura dei giunti per almeno 50 mm. Sulla macchina deve essere presente un supporto per il giunto cardanico quando viene scollegato dalla trattrice.

 

2. Organi di trasmissione del moto ed organi di lavoro in movimento (vedi anche "Indicazioni tecniche comuni")

Tutti gli elementi mobili del sistema di trasmissione della potenza (escluso l'albero cardanico di trasmissione dalla presa di potenza trattato a parte) devono essere progettati, costruiti, posizionati o altrimenti provvisti di ripari o di dispositivi di protezione per evitare qualsiasi rischio di contatto.

Per assicurare la protezione contro i pericoli relativi all'accesso agli elementi mobili di trasmissione di potenza, le macchine devono essere munite di ripari fissi.

I ripari fissi devono essere mantenuti in posizione di chiuso in modo permanente (mediante saldatura, ecc.) o per mezzo di elementi di fissaggio (viti, bulloni, ecc.) che ne rendono impossibile la rimozione/apertura senza l'ausilio di utensili. Se è previsto un accesso frequente, la macchina deve essere munita di ripari che necessitano l'ausilio di un utensile per la loro apertura. Questi ripari devono rimanere solidali alla macchina quando sono aperti (per esempio per mezzo di cerniere) e bloccarsi automaticamente quando sono chiusi senza l'ausilio di un utensile.

Se sono previsti accessi frequenti, la macchina deve essere munita di ripari mobili interbloccati o di ripari mobili dotati di un dispositivo che impedisca la loro apertura fino a quando gli elementi sono in movimento.

Braccio di spargimento o iniezione - L'azionamento del comando di movimentazione del braccio deve poter avvenire soltanto dal posto di guida della trattrice trainante e deve essere garantita una adeguata visibilità nel raggio di azione del braccio.

La massima altezza raggiungibile da questo dispositivo in fase di chiusura o apertura non può essere superiore a 4 m dal suolo. Se l'apertura o la chiusura avvengono manualmente, il braccio deve presentare due maniglie, nel caso invece l'operazione avvenga meccanicamente, il comando di rotazione deve essere del tipo ad azione mantenuta e va posizionato all'esterno della zona di rotazione.

     
Fig. 9 - braccio in fase di aspirazione       Fig. 10 - organi di distribuzione

Il braccio deve rimanere bloccato in posizione di trasporto, per via meccanica oppure idraulica, tramite valvola di blocco; in tal caso, occorre precisare che il dispositivo di bloccaggio e le operazioni di apertura/chiusura del braccio vanno comandate da sistemi separati.

Qualora tale regolazione avvenga invece in maniera motorizzata, il comando deve essere ad azione mantenuta e manovrabile dalla postazione di guida. Infine, la norma richiede che sia possibile isolare il contenuto del serbatoio dal braccio, in maniera che questo possa essere svuotato in posizione abbassata per esigenze di trasporto, manutenzione, smontaggio o rimessaggio.

 

3. Sistemi di comando (vedi anche "Indicazioni tecniche comuni")

Comandi manuali

Deve essere possibile avviare ed arrestare l'operazione di distribuzione (comando manuale per l'operazione di distribuzione) dalla posizione di guida della trattrice o della macchina semovente.

     
Figg. 11 e 12 - comandi posizionati in modo non conforme vicino alla presa di forza

Le funzioni collegate alle diverse posizioni del comando manuale devono essere chiaramente identificate.

Lo spandiliquame ad azionamento meccanico onde evitare l'insorgere di una sovrappressione, deve disporre di un "troppo pieno".

Lo spandiliquame ad azionamento pneumatico deve montare un dispositivo che consenta lo sfiato di eventuali pressioni prima del rilascio completo del meccanismo di fermo, impedendo l'apertura incondizionata dei coperchi del serbatoio.

E' prevista inoltre la presenza di un manometro che consenta la lettura della pressione di esercizio dalla postazione di guida della trattrice o della macchina semovente.

Infine, gli spandiliquame ad azionamento pneumatico devono essere dotati di una valvola di sicurezza.

 

4. Blocco degli elementi di trasmissione (vedi "Indicazioni tecniche comuni")

 

5. Impianti e collegamenti idraulici (vedi anche "Indicazioni tecniche comuni")

SERBATOIO

Il serbatoio deve essere dotato di una o più aperture (superiori e laterali - fig. 14) per consentire una efficace pulizia o di eliminare qualsiasi eventuale ostruzione senza richiedere l'entrata all'interno del serbatoio da parte dell'addetto, ma se queste sono a misura d'uomo devono essere dotate di una grata, rimovibile solo per mezzo di attrezzi. Il coperchio superiore del serbatoio deve avere un dispositivo che impedisca la chiusura accidentale e se è a comando idraulico deve poter essere comandato (con comando chiaramente visibile) dalla trattrice; nei serbatoi ad azionamento pneumatico deve essere presente un dispositivo che consenta lo sfiato di eventuali pressioni prima del rilascio del meccanismo di fermo, per evitare l'apertura condizionata.

I serbatoi di capacità > 6000 litri devono essere dotati di diaframma antisbattimento.

Deve essere presente a bordo un alloggio che contenga i tubi flessibili per il riempimento in modo sicuro durante il trasporto (fig. 13).

     
Fig. 13 - cisterna con alloggio per tubo flessibile       Fig. 14 - cisterna con apertura laterale

Per la circolazione e l'utilizzo nel territorio nazionale i serbatoi che prevedano la possibilità di funzionamento a pressione diversa da quella atmosferica devono essere provvisti di certificato di approvazione rilasciato dalla Motorizzazione.

I tubi idraulici devono essere protetti in modo da evitare fuoriuscite di liquido in caso di rotture Prima di mandare in pressione l'impianto, occorre verificare la correttezza delle connessioni e l'eventuale presenza di danneggiamenti sui tubi idraulici.

La macchina inoltre deve essere dotata di idonei dispositivi per supportare tutti i tubi ad innesto rapido.

Inoltre, le prese d'olio e gli innesti rapidi delle macchine devono essere dotati di un codice di riconoscimento per evitare errori di connessione potenzialmente dannosi.

 

6. Equipaggiamenti elettrici (vedi anche "Indicazioni tecniche comuni")

I cavi elettrici devono essere protetti nel caso in cui possano venire a contatto con superfici metalliche potenzialmente abrasive e devono resistere ai contatti con il lubrificante o con il carburante, oppure essere protetti contro queste sostanze.

 

7. Dispositivi di protezione in caso di ribaltamento e sistemi di trattenuta (vedi "Indicazioni tecniche comuni")

 

8. Accessi - Caduta nella fase di salita e discesa del mezzo (vedi anche "Indicazioni tecniche comuni")

Se la parte superiore delle aperture o le postazioni di servizio raggiungono un'altezza superiore a 1,5 m dal suolo, la macchina deve essere dotata di appropriati mezzi di accesso.

Qualora vi sia presenza di un albero cardanico al di sopra della barra di traino, tali mezzi di accesso non vanno ubicati al di sopra dello stesso.

I mezzi d'accesso alle aperture, ai comandi, alle postazioni di servizio devono essere dotati di almeno un corrimano o di una maniglia che sia facilmente raggiungibile da terra.

 

9. Collegamento alla trattrice delle attrezzature - Stabilità complesso trattrice/operatrice (vedi anche "Indicazioni tecniche comuni")

ORGANI DI TRAINO

L'occhione di traino deve essere di tipo snodato per evitare il ribaltamento del complesso trattrice-macchina.

Deve essere presente un piede di appoggio in grado di supportare la barra di traino.


Fig. 15 - carro-botte spandiliquame con piede di appoggio

La macchina deve essere progettata con garanzie di stabilità, da parte del costruttore, in qualunque direzione su terreno duro. Quando la macchina viene scollegata dalla trattrice, il piano deve essere orizzontale non inclinato, stabile, non devono essere impiegati mezzi di supporto non adeguati (es. ceppi di legno).

Devono essere previsti a bordo cunei stabilizzatori da inserire quando la macchina è stazionata (fig. 16).


Fig. 16 - cunei stabilizzatori

 

10. Sollevamento della macchina (vedi "Indicazioni tecniche comuni")

 

11. Requisiti di sicurezza aggiuntivi per le macchine semoventi (non pertinente)

 

12. Le rotture e i guasti (vedi "Indicazioni tecniche comuni")

 

13. Manutenzione e pulizia (vedi anche "Indicazioni tecniche comuni")

Sono previsti omologazioni e relativi collaudi del serbatoio e del depressore; gli esiti favorevoli devono essere annotati su apposito libretto.

 

14. Precauzioni di uso - Comportamento corretto (vedi "Indicazioni tecniche comuni")

 

15. Circolazione in azienda e su strada pubblica (vedi "Indicazioni tecniche comuni")

 

16. Emissione di gas inquinanti in ambiente chiuso, poco ventilati (non pertinente)

 

17. Rumore e vibrazioni (vedi "Indicazioni tecniche comuni")

 

18. Verifiche periodiche (non pertinente)

 

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INDICAZIONI COMPORTAMENTALI

Leggere ed osservare attentamente quanto indicato sul libretto d'uso e di manutenzione fornito dal costruttore ed effettuare l'ordinaria manutenzione.
Accertarsi che non vi siano persone o animali nella zona di manovra e di lavoro, vietando ogni sosta nel raggio d'azione della macchina durante il suo funzionamento; inoltre non sostare tra trattrice e macchina.
Prestare attenzione durante le operazioni di collegamento. Rischio di schiacciamento tra "gancio di traino" e "occhione del timone".
Usare sempre i supporti per assicurare la stabilità quando la macchina è parcheggiata.
Verificare la presenza di linee elettriche aeree e valutare il possibile rischio di contatto durante l'apertura del braccio di spandimento.
Prima di scollegare le tubazioni idrauliche occorre controllare che il circuito non sia in pressione.
Non usare albero cardanico e prese di forza senza protezioni o in cattive condizioni, o senza rispettare il senso di rotazione ed il numero dei giri.
Non avvicinarsi agli organi in movimento della macchina per effettuare le operazioni di regolazione con trasmissione inserita e motore in moto.
Non indossare abiti con parti svolazzanti (elastici ai polsi e caviglie).
Pericolo di intossicazione e di avvelenamento.
Non entrare nella cisterna senza avere preso adeguate precauzioni (presenza all'interno di residui di liquame e/o gas pericolosi/asfissianti).
Non utilizzare fiamme libere vicino all'attrezzatura, in quanto nel serbatoio vengono prodotti gas tossici ed infiammabili.
Non mangiare durante il lavoro.
Non trascurare le pressioni di esercizio controllando il manometro (pericolo di esplosione - implosione.)
Evitare di regolare in modo improprio la valvola di sicurezza, che non deve essere resa inattiva.
Non stazionare la macchina con serbatoio in pressione (rischio di pressurizzazione per fermentazione del contenuto).

Inoltre:

  • verificare la compatibilità con le trattrici
  • svuotare i bracci di riempimento o di iniezione dal loro contenuto prima del trasporto, della manutenzione o dell'immagazzinaggio
  • effettuare le obbligatorie visite periodiche per verificare l'integrità dei serbatoi da parte degli enti preposti ed annotare su apposito libretto gli esiti
  • eliminare i gas infiammabili dal serbatoio (bonificare) prima di eseguire interventi di saldatura
  • fare effettuare i controlli periodici di pressurizzazione serbatoio (controllo visivo di saldature, manometro, valvole sicurezza) a cura degli enti preposti, e annotare su apposito libretto gli esiti
  • prendere adeguate precauzioni prima di entrare nella cisterna (es.: per rimuovere parti solide all'interno del serbatoio): prima di effettuare l'apertura verificare la pressione - utilizzare il respiratore e assicurare la presenza di una persona all'esterno
  • non lasciare avvicinare persone in prossimità del raggio di azione della macchina.

 

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D.P.I.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

Protezione obbligatoria del corpo Guanti di protezione obbligatoria Calzatura di sicurezza obbligatoria Protezione obbligatoria delle vie respiratorie

 

Protezione obbligatoria dell'udito Protezione obbligatoria degli occhi Casco di protezione obbligatoria Protezione obbligatoria del viso

 

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RIFERIMENTI NORMATIVI

D.Lgs 09/04/2008 n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Testo Unico.
Direttiva 2006/42CE Direttiva 98/37/CE Direttiva Macchine: Sicurezza generale delle Macchine.
Direttiva che ha abrogato con decorrenza dal 12 agosto 1998 le Direttive 89/392, 91/368, 93/44, 93/68 (relativamente alla modificazione della Direttiva 89/392).
Direttiva del 22 giugno 1998 G.U. L. 207 del 23 luglio 1998. (ABROGATA)
Nuova Direttiva Macchine
D.Lgs 19/09/1994 n. 626 e successive modifiche ed integrazioni Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. (ABROGATO)
D.P.R. 27/04/1955 n. 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. (ABROGATO)
D.P.R. 19/03/1956 n. 303 Norme sull'igiene del lavoro. (ABROGATO)
D.Lgs 15/08/1991 n. 277 Attuazione di direttive comunitarie in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro. (ABROGATO)
D.Lgs 10/04/2006 n. 195 Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativamente all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dal rumore. (ABROGATO)
D.Lgs 19/08/2005 n. 187 Attuazione della direttiva 2002/44/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. (ABROGATO)
D.Lgs 04/08/1999 n. 359 Attuazione della direttiva 95/63/CE che modifica la direttiva 89/655/CEE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e salute per l'uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori. (ABROGATO)
D.Lgs 30/04/1992 n. 285 Il Nuovo Codice della Strada.
D.P.R. 16/12/1992 n. 495 Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada.
Decreto Legislativo, 27 gennaio 2010, n. 17 D.P.R. 24/07/1996 n. 459
Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine. (ABROGATO)
Attuazione della direttiva 2006/42/CE, Macchine (Direttiva Macchine Italiana)
UNI EN ISO 12100:2010 UNI EN 292-1:1992 Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi generali di progettazione - Terminologia, metodologia di base. (RITIRATA E SOSTITUITA)
Sicurezza del macchinario - Principi generali di progettazione - Valutazione del rischio e riduzione del rischio sostituisce la vecchia UNI EN 292-2:1992.
UNI EN ISO 13857:2008 UNI EN 294:1993
Sicurezza del macchinario agricolo - Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori. (RITIRATA E SOSTITUITA)
Sicurezza del macchinario - Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori
UNI EN ISO 4413:2012 UNI EN 982:1997
Sicurezza del macchinario - Requisiti di sicurezza relativi a sistemi e loro componenti per trasmissioni oleoidrauliche e pneumatiche - Oleoidraulica. (RITIRATA E SOSTITUITA)
Oleoidraulica - Regole generali e requisiti di sicurezza per i sistemi e i loro componenti.
Direttiva 2004/108/CE D.Lgs 12/11/1996 n. 615
Compatibilità elettromagnetica. Recepimento Direttiva 89/336/CEE. (ABROGATA)
Direttiva compatibilità elettromagnetica
UNI EN 707:2010 UNI EN 707:2001 Macchine agricole - Spandiliquame - Sicurezza. (RITIRATA E SOSTITUITA)
Macchine agricole - Spandiliquame - Sicurezza
UNI EN ISO 4254.1:2010 UNI EN 1553:2001
Macchine agricole - Macchine agricole semoventi, portate, semiportate e trainate - Requisiti comuni di sicurezza. (RITIRATA E SOSTITUITA)
Macchine agricole - Sicurezza - Parte 1: Requisiti generali
UNI EN ISO 4413:2012 UNI EN 982:1997
Sicurezza del macchinario - Requisiti di sicurezza relativi a sistemi e loro componenti per trasmissioni oleoidrauliche e pneumatiche - Oleoidraulica. (RITIRATA E SOSTITUITA)
Oleoidraulica - Regole generali e requisiti di sicurezza per i sistemi e i loro componenti.
ISO 11684:1995 Trattrici, macchine agricole e forestali, macchine a motore da giardinaggio - Segni grafici per la sicurezza e pittogrammi di segnalazione dei pericoli - Principi generali.

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